ATTENZIONE! NON si puo' fare di tutta
l'erba un fascio. NON si puo' delegittimare la Magistratura per colpa di qualche
vagonata di casse di mele marce !
L'ANTIMAFIA SI FA COSI'!
All’ Ill.mo Sig. Procuratore Generale della
Repubblica presso la Corte di Cassazione
Io sottoscritto Francesco Errante di Vincenzo e di Margherita
Caminita, nato a Palermo il 18 Agosto 1969, e dom.to in ../...(Palermo),
PREMESSO :
1) che il 05 Marzo del 1999 feci ritorno in Italia dopo oltre un
decennio di stabile e tranquilla residenza nel Regno Unito, per chiedere al Ministero
degli Affari Esteri (vedasi all.1) di intervenire al fine di liberare mia madre da
un’inaudita e quanto mai ingiustificabile condizione di privazione della sua liberta’
personale. Mia madre, Sig.ra Margherita Caminita nata a Palermo il g.01.02.1926 ma
che sin dal 1990 risiede in Gran Bretagna, verso la fine del 1997 e nuovamente nell’
Aprile del 1998, e’ scampata, grazie al mio intervento, ad un reiterato tentativo di
soppressione per mano del Servizio Sanitario Britannico che in quel periodo stava
subendo una sostanziale ristrutturazione con massiccie privatizzazioni dei settori
parasanitari. Mia madre era stata destinata per essere soppressa mediante l’uso
latente di psicofarmaci volti a procurarLe inappetenza e disidratazione, cosi’ come
e’ avvenuto per centinaia di altri anziani pazienti “difficili” o per meglio dire
dispendiosi, deceduti nell’ambito di quello che in seguito sara’ noto nel Regno Unito
come “lo scandalo dell’eutanasia involontaria”. E’ ormai assodato che vi fu’ un
disegno politico volto a snellire il carico delle strutture pubbliche di ospitalita’
per gli anziani che il Governo britannico aveva da poco aperto al mercato della
sanita’ privata e che pertanto dovevano rendersi piu’ appetibili ai colossi delle
compagnie di assicurazione sanitaria private, come la Bupa Health Care, che ad essi
mostravano interesse. Mia madre e’ tuttora trattenuta in Gran Bretagna contro la sua
volonta’ e viene privata della sua liberta’ personale senza alcun titolo, per
impedirLe di fare ritorno in Italia e testimoniare contro i suoi aguzzini e
carcerieri e per impedirLe, inoltre, di testimoniare a mio discarico sulle accuse
infamanti mosse contro di me nel tentativo di discreditarmi. A mia madre e’ impedito
di aver contatti con chiunque possa aiutarLa a liberarsi o riferire sulla sua
prigionia e/o volonta’ di far rientro a Palermo. E’ emblematico come non le sia
apertamente consentito di ricevere visite e/o telefonate da parte di medici, legali,
giornalisti e persino di Membri del Parlamento Europeo (vedasi all. 2) e tutto cio’
mentre la stessa goda della piena facolta’ di intendere e di volere, come peraltro
riconosciuto in sede civile dal Tribunale di Palermo (vedasi all.3);
2) che nel Gennaio dell’ anno 2000, nel corso delle mie indagini ho intercettato e
documentato il dirottamento all’estero dei pagamenti della pensione I.N.P.S. di mia
madre, dandone prontamente notizia alla Procura della Rep.ca presso il Tribunale di
Palermo, la quale nel Gennaio 2002 chiedeva di archiviare il procedimento ed a
seguito di mia opposizione il G.I.P. riconosceva che fosse stato commesso un reato ma
procedeva ugualmente all’archiviazione perche’, come si legge dal decreto
d’archiviazione, “sono rimasti ignoti gli autori del reato ” (vedasi all.4);
3) che a seguito delle indagini sul dirottamento della pensione all’estero sono
scaturite altre azioni legali, sia in sede penale che civile, che mi hanno portato
all’ottenimento di numerosi documenti comprovanti l’attivita’ del Vice-Consolato
d’Italia in Bedford, l’Ambasciata d’ Italia in Londra, il Vice-Consolato d’ Italia in
Manchester, il Ministero degli affari esteri e l’Istituto Nazionale Previdenza
Sociale volta a favorire le corrotte “Autorita’” britanniche a discapito della
Connazionale Sig.ra Caminita e di me medesimo;
4) che sebbene nel corso degli anni io abbia raccolto numerose prove documentali e
testimonianze, non per ultime quelle di mia madre stessa, fortunosamente raggiunta
due volte al telefono, sulle attivita’ svolte in Italia ed all’ Estero da varii
settori dell’ Amm.ne pubblica italiana, tendenti ad ostacolare il rientro della
Sig.ra Caminita in Italia e contemporaneamente a danneggiare la mia immagine ed il
mio decoro con infamie e falsita’ d’ogni genere ed abbia io mosso pesanti e
circostanziate accuse a specifici individui, con mio stupore ho dovuto assistere, in
compagnia di diversi amici dall’indiscussa competenza in materia di indagini e
procedimenti penali, ad una sfilza di archiviazioni di procedimenti contro tutti
quelli da me, di volta in volta, individuati e denunziati con tanto di prove
documentali alla mano;
5) che nel corso di una delle mie tante opposizioni alle bizzarre richieste di
archiviazione, fatte, quasi sempre, dallo stesso Sostituto Proc.re della Rep.ca
presso il Tribunale di Palermo, tale ENNIO PETRIGNI, ho rinvenuto una nota interna
(vedasi all.5) a firma dello stesso PETRIGNI, indirizzata al di lui collega Sostituto
Proc.re della Rep.ca Alessandro Di Taranto, nella quale si legge: ”Per le tue
osservazioni in ordine all’eventuale riunione del procedimento n. 1891/03 RGI con il
proc. n. 13495/02 I, costituente l’unico procedimento pendente. Il sottoscritto ha -
in passato - trattato vari fascicoli per denuncie sporte dall’ Errante per presunti
maltrattamenti subiti all’ estero dalla madre. Ho ricevuto una relazione - su mia
richiesta - dall’Ambasciatore d’Italia a Londra, che mi ha riferito dell’
insussistenza delle lamentele dell’ esponente, il quale e’ fuggito dall’Inghilterra,
dopo essere stato cola’ condannato per maltrattamenti in danno della madre. Allego
elenco precedenti” (vedasi all.6); Per la cronaca, i due procedimenti non furono mai
riuniti ed io il 23.10.2003 risposi alla richiesta di archiviazione del procedimento
n.1891/03 con un’opposizione ove facevo presente al Sig. G.I.P., che “il PM asserisce
che la notizia criminis è palesemente infondata e non ha compiuto alcuna indagine”,
ciò perché lo stesso è convinto ch’io sia fuggito dall’Inghilterra dopo essere stato
cola’ condannato per maltrattamenti in danno di mia madre. Il PM PETRIGNI sostiene
che questo gli sarebbe stato scritto dall’Ambasciata d’Italia a Londra, in una
relazione da egli stesso sollecitata. Quanto riferito dall’Ambasciata è soltanto una
deplorevole e calunniosa infamia facente parte dell’apparato diffamatorio iniziato
dal Bedfordshire County Council, ma che ormai fa acqua da tutte le parti.
Riservandomi, di intraprendere tutte le necessarie azioni legali contro chicchessia,
a tutela del mio decoro, con la presente opposizione chiedo la prosecuzione (l’inizio
per meglio dire) delle indagini preliminari nell'ambito del procedimento anzidetto
con l’acquisizione di tutte le testimonianze gia’ offerte e con quella ulteriore
di.... . Chiedo inoltre che vengano perseguiti d’ufficio i colpevoli dei ripetuti
raggiri che sono stati posti in essere per indurre in inganno il PM nel corso delle
sue indagini.” (frode processuale) Sempre per la cronaca, l’opposizione venne
dichiarata inammissibile ed il G.I.P. non si preoccupo’ di verificare quanto avrebbe
riferito l’Ambasciatore, sebbene io l’avessi vivamente contestato;
6) che incuriosito dall’esistenza della relazione dell’Ambasciatore d’ Italia a
Londra e da quanto riportava il PM PETRIGNI, g. 18.10.2004 depositai presso
l’archivio della Procura della Rep.ca una richiesta (vedasi all.7) per estrarne
copia, ma la richiesta ritornava all’archivio il g. 19.11.2004 con la scritta: “non
si autorizza” a firma del PM PETRIGNI (vedasi all.8);
7) che non potendo accedere alla relazione dell’Ambasciatore perche’ il PM PETRIGNI
mi nego’ l’autorizzazione, feci fede su quanto riportato dallo stesso PM e come
anticipato nella predetta opposizione sicuro di non aver mai riportato alcuna
condanna in alcun paese estero, g. 13.01.2005 presentai una denunzia contro l’allora
Ambasciatore d’Italia a Londra, tale Luigi Amaduzzi, per i presunti raggiri posti in
essere per indurre il PM in inganno nel corso delle sue indagini, ove, tra l’altro,
chiedevo l’acquisizione in copia della relazione fatta dall’Ambasciatore e diretta al
PM PETRIGNI e di essere informato in caso di richiesta di archiviazione (vedasi
all.9);
8) che con mio ancor piu’ grande stupore la denunzia contro Amaduzzi veniva poco dopo
(g. 14.02.2005) archiviata come atto non costituente notizia di reato e non si dava
neppure corso all’acquisizione nel fascicolo della copia della relazione
dell’Ambasciatore sebbene io l’avessi richiesta (n.428/05 mod. 45) (vedasi
all.10);
9) che vista l’archiviazione della mia denunzia a carico dell’ Ambasciatore, come
atto non costituente notizia di reato e visto il rifiuto da parte del PM PETRIGNI di
rilasciarmi una copia della relazione fattagli dallo stesso, iniziai a sospettare che
il PM PETRIGNI avesse scritto qualcosa che non corrispondesse al vero. Cosicche’, g.
14.10.2005 chiesi al PM PETRIGNI di motivare il suo rifiuto di rilasciarmi copia
della relazione dell’Ambasciatore Amaduzzi (vedasi all.11);
10) che alla mia richiesta il PM PETRIGNI, g. 17.10.2005, rispondeva in modo evasivo,
inviando al fax dell’Avv. ******* una copia della mia richiesta con su scritto: ”Si
precisa che la negazione dell’ autorizzazione riguarda la natura del procedimento
iscritto nel registro atti non costituenti notizia di reato” (vedasi all.12);
11) che sicuro del mio diritto di entrare in possesso della copia della relazione
dell’Ambasciatore, g. 20.10.2005 ho depositato una reiterazione della mia richiesta
di copia della relazione dell’ Ambasciatore, avvisando il PM PETRIGNI che trascorso
infruttuoso il terminie di 30 giorni avrei proceduto ai sensi dell’ 328 C.P. (vedasi
all.13)
12) che giorno 04.11.2005 l’Ill.mo Sig. Proc.re della Rep.ca Agg.to, Dott. Pignatone
autorizzava il rilascio della copia della relazione fatta dall’ allora Ambasciatore
d’Italia a Londra (vedasi all.14) e con mio sconcerto presi atto che, sebbene
l’Ambasciatore avesse cercato di gettarmi addosso quanto piu’ fango possibile,
mentendo, insinuando, affermando cose false e tacendo le verita’ a lui scomode, lo
stesso non ebbe mai a scrivere quanto invece sostenuto dal PM Petrigni nella sua
corrispondenza col PM Di Taranto, anzi, l’Ambasciatore escludeva esplicitamente ch’io
fossi stato condannato nella parte in cui dice: “ il signor Errante fuggi’ dalla Gran
Bretagna nel Marzo del 1999, cio’ che - secondo il diritto britanico - ha impedito lo
svolgimento del regolare processo a suo carico ” (Per la cronaca, io aggiungo dei
processi e non del processo a mio carico. Infatti, sono 2 le accuse mossemi dalle
corrotte Autorita’ britanniche per infangarmi: la prima, quella di aver causato delle
lesioni dermatologiche a mia madre a causa di un "impropio metodo di lavaggio",
STRANAMENTE proprio quando - documenti alla mano - erano i Servizi Sociali a lavarla
!!! E la seconda accusa e’ che avrei minacciato di morte una interprete del
Bedfordshire County Council per difendere proprio mia madre. E’ chiaro come le due
accuse cozzino tra di loro. Esse, comunque, hanno dato origine a due processi a mio
carico, distinti e separati, nei quali, guarda caso, mia madre e’ testimone a mia
discolpa, ma allo scopo di non permetterLe di testimoniare il Bedfordshire County
Council ha fatto del tutto per prospettarla al Tribunale di Luton, come non in grado
di poter prendere parte ai miei processi. Il Tribunale Penale di Luton, sulla base di
false dichiarazioni dell’accusa - non supportate dal ben che minimo straccio di
certificati medici ed in assenza di pareri medici indipendenti - ha stabilito senza
prima disporre una perizia da parte di un C.T.U., che la Sig.ra Caminita non potesse
essere ammessa come teste per via delle sue condizioni mediche. Fu cosi’ ch’io ebbi
la certezza che non avrei potuto aspettarmi dei processi giusti ed equi.)
13) che a seguito dell’ottenimento della corrispondeza tra l’allora Ambasciatore
Amaduzzi ed il PM PETRIGNI, allo scopo di poter escludere che il PM PETRIGNI avesse
potuto riportare, per errore, il contenuto di altra eventuale corrispondenza, in data
06.06.2006 ho inoltrato una nuova istanza (vedasi all.15) chiedendogli il rilascio di
copia di eventuale altra relazione, fatta da chicchessia ed in possesso della Procura
di Palermo, ove sia da qualche parte presente una asserzione che dica ch’io sia
fuggito dall’Inghilterra dopo essere stato cola’ condannato per maltrattamenti in
danno di mia madre. Ma a tutt’oggi, sebbene sia gia’ passato il termine di giorni 30,
io non ho ricevuto alcunche’.
Tutto quanto sopra premesso,
E' a me, ormai, chiaro che il PM PETRIGNI, abusando della sua posizione e del
suo potere, violando i doveri di chi ricopre una funzione pubblica, abbia:
A) persistentemente tentato, in piu’ occasioni, di impedirmi di avere
accesso al fascicolo RGNR 925/02 allo scopo di celare il raggiro dallo stesso posto
in essere ai danni del suo collega PM Dott. ALESSANDRO DI TARANTO nel corso delle sue
indagini (RGNR 13495/02), volto a scoraggiarLo dal compiere ulteriori o piu’
approfondite indagini che avrebbero potuto portare a delle macroscopiche incongruenze
con le sue conclusioni o per meglio dire con le indagini che egli avrebbe dovuto fare
e non ha fatto ed in primo luogo e’ da rilevare come il PM PETRIGNI non abbia mai
chiesto alla Sig.ra Caminita di riferire sui fatti oggetto delle mie denunzie di cui
la stessa e’ parte lesa e come se cio’ non bastasse non ha dato neanche seguito alle
mie richieste di incidente probatorio ove io ho sempre chiesto e mai ottenuto che la
Sig.ra Caminita venisse ascoltata. Cio’ con grave pregiudizio dei suoi diritti e
delle prospettive di un suo riottenimento della liberta’ personale;
B) archiviato la mia denunzia contro l’allora Ambasciatore Amaduzzi
(vedasi all.9), come atto non costituente notizia di reato al solo scopo di impedire
che la denuncia passasse per le mani del Giudice per le indagini preliminari e che si
rilevasse o venisse fatto da me rilevare che a diffondere notizie false, altamente
lesive del mio decoro e delle mie prospettive di successo giudiziario delle mie
denunzie, fosse stato proprio lui;
C) omesso di chiedere la riapertura delle indagini sull’appropriazione
indebita degli assegni dell’I.N.P.S diretti alla Sig.ra Caminita, sebbene nuovi ed
importanti elementi a riguardo siano emersi dal contenuto del rapporto della
Vice-Console Maria Lucia Corneli che l’Ambasciatore Amaduzzi ebbe ad allegare alla
sua relazione e dal quale si evince chiaramente chi sia stato ad incassare all’
estero gli assegni della pensione della Sig.ra Caminita a sua completa insaputa.
Con riserva di costituzione di parte civile,
Chiedo
1) che si proceda per tutti i reati e/o illeciti disciplinari che
dovessero emergere dalla superiore esposizione dei fatti;
2) di essere informato nel caso di richiesta di archiviazione ai sensi dell’art. 408
c.p.p.
Distintamente ossequia
Addi 10 Luglio 2006
Francesco Errante
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Repubblica 21 marzo 2002 pagina 4 sezione: PALERMO La prescrizione cancella l'
ultima inchiesta su Pizzo Sella, quella sui politici e gli amministratori che erano
accusati di aver permesso lo scempio. L' inchiesta del pm Ennio Petrigni è stata una
corsa contro il tempo, ma non è bastato: il dicembre del 2001 ha segnato l' ultimo
termine e ha imposto allaProcura un' archiviazione per prescrizione. È stata firmata
dal gip Daniela Galazzi. La decisione riguarda gli ex assessori, i capi ripartizione
dell' Edilizia privata e i funzionari comunali che si alternarono fra il ' 78 e il '
79: Sebastiano Purpura, Salvatore Inzerillo, Antonino Cardella, Giuseppe Pollaci,
Diego Marino, Eugenio Cannata, Giuseppe Laudicina, Giuseppe Verace, Giuseppe
Carpintieri, Giuseppe Tesoriere, Antonino Catalano, Renato Zappulla, Francesco
Mosciaro, Francesco Cuttitta ed Ermanno Cascio. Erano tutti indagati per il reato di
lottizzazione abusiva, accusati dalla Procura di aver dato il via libera, in
commissione edilizia, alle concessioni per Pizzo Sella. Dopo vent' anni di denunce,
era questo il capitolo più delicato di tutto lo scandalo: chi al Comune e in cambio
di cosa aveva permesso la speculazione su Pizzo Sella? Correva il 1978: tutte le
licenze, ben 314, furono assegnate a una sola persona, Rosa Greco, moglie del
costruttore Andrea Notaro e sorella del «papa» della mafia, Michele Greco. Le
indagini della Procura di Palermo e del Nucleo operativo dei carabinieri hanno già
accertato le responsabilità di alcuni funzionari di Palazzo delle Aquile e degli
imprenditori. Adesso si attende la sentenza della sesta sezione del Tribunale per la
regia mafiosa di tutta l' operazione. Le 169 villette restano su Pizzo Sella, ormai
confiscate definitivamente, in attesa di una decisione del Comune. Riutilizzazione a
fini sociali o abbattimento? I proprietari, che ancora vi abitano, oppongono ricorsi
di fuoco al tribunale civile. Intanto, però, gli ex amministratori finiti sotto
inchiesta puntano a un' assoluzione piena. E hanno presentato ricorso in Cassazione
contro l' archiviazione per prescrizione: «Compito della commissione comunale
edilizia non era entrare nel merito delle pratiche - spiega uno dei legali, l'
avvocato Giuseppe Gerbino - ma solo occuparsi del decoro delle costruzioni. E poi,
sul ruolo degli amministratori si era già pronunciato nell' 89 il giudice istruttore
di Palermo, escludendo qualsiasi responsabilità». -Salvo Palazzolo
MAFIA, PERQUISITE CASE DI CIANCIMINO IN TUTTA ITALIA Maxi perquisizione dall'alba di
oggi della Dia di Caltanissetta, coordinata dalla Procura, nelle abitazioni di
Massimo Ciancimino. Secondo quanto apprende l'ADNKRONOS, alle 6 di questa mattina,
decine di agenti della Direzione investigativa antimafia si sono presentati
nell'appartamento palermitano di Massimo Ciancimino, in quello di Bologna, in quello
del suocero del figlio dell'ex sindaco di Palermo, ma anche dei fratelli,
dell'anziana madre, e di altri parenti ma anche amici. Sembra che gli uomini della
Dia fossero alla ricerca della fotografia del 'signor Francò, l'uomo dei servizi
segreti che avrebbe svolto un ruolo importante nella cosiddetta 'trattativà tra lo
Stato e Cosa nostra subito dopo le stragi del '92. In casa della sorella di
Ciancimino, Luciana, che abita a Palermo, gli uomini della Dia hanno rinvenuto un
manoscritto del padre, Vito Ciancimino, in cui si fanno i nomi di Silvio Berlusconi,
Marcello Dell'Utri, degli imprenditori Bonura e Buscemi e di Pizzo Sella, la borgata
nei pressi di Mondello dove sono state costruite decine di ville abusive. «Sono
sereno -ha detto Ciancimino- e continuo ad essere a disposizione dei magistrati,
avendoli io stesso invitati a cercare altro materiale». Sequestrati anche documenti e
computer ritenuti «interessanti».
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Querela del 02 Febbraio 2001
Trascrizione del testo denuncia-querela del 2 Febbraio 2001
L'anno 2001 il giorno 02 del mese
di Febbraio alle ore 11:00 negli uffici del Commisariato di P.S.di Termini Imerese,
innanzi al sotttoscritto, ufficiale di P.G. Ispettore XXXXXXX XXXXXXX, in servizio
presso il suddetto ufficio, é presente Errante Francesco, in oggetto generalizzato,
il quale per ogni effetto di legge dichiara : sono l'unico figlio, nonché legale
rappresentante con procura generale, anche in caso di malattie mentali, della Sig.ra
Caminita Margherita, nata a Palermo il 02-01-1926, in atto trattenuta contro la Sua
volontá e completamente isolata da tutti nella Casa di riposo per anziani denominata
"Rivermead" con sede in Kempston, Bedfordshire, Gran Bretagna.
Premetto che mia madre era stata ricoverata per una storta ad una caviglia ed una
irritazione alla pelle, ma successivamente veniva trasferita contro la Sua volontá in
una unitá di osservazione per malati mentali.
Mia madre si é trasferita in Gran Bretagna con me e la mia famiglia nel 1991,
convivendo con noi fino al suo ricovero nel Marzo 1998. Da allora ho tentato in tutti
i modi di far rilasciare mia madre dalla predetta struttura ma con nessun esito a
parte quello di aver scatenato una vera e propria battaglia legale, seguita anche dai
mezzi d'informazione inglesi (giornali), allego fotocopie dei ritagli del giornale
Bedfordshire on Sunday ---
A.D.R. Mia madre viene trattenuta contro la sua volontá all'interno della predetta
struttura e mi ha espresso anche telefonicamente, (dispongo della registrazione della
telefonata e dei tabulati Telecom) oltrecché per iscritto tramite una lettera da Ella
sottoscritta in presenza di un giornalista e che allego in fotocopia, ove
inequivocabilmente, esprime la sua volontá di ritornare a casa sua, che a quel tempo
era in Gran Bretagna mentre ora siamo tutti a Termini Imerese. A conferma di quanto
dico ricordo che nel corso della telefonata avvenuta il 21 Agosto 2000, mia madre mi
ha detto che visto che noi siamo tutti a Palermo vuole ritornare a Palermo o
comunque, ovunque noi ci fossimo stabiliti.
Della vicenda si stanno interessando i medici dell'Organizzazione a tutela dei
pazienti denominata "N.H.S. Exposed", tra cui figura la Dott.ssa Rita Pal, nota in
Gran Bretagna per condurre una lotta contro la soppressione dei pazienti anziani o
difficili.
Dal momento che devo affrontare le spese per consentire a mia madre di ritornare in
Italia e comunque di uscire dalla struttura dove si trova, ho ritenuto di dover
attingere a tutti fondi a mia disposizione tra cui la penzione di mia madre che per
circa un anno non ho riscosso pur essendo Suo procuratore generale, ma con mia
sorpresa, all'I.N.P.S di Palermo, sede di via Laurana, il Dott. Saverio D'Aleo, Capo
della Sezione Pensioni, mi ha mostrato quanto aveva rinvenuto in un fascicolo
contenente diversi fogli tra cui ricordo..........OMISSIS.
Tengo a precisare che mia madre non parla inglese se non poche parole, non é in grado
di leggere l'inglese in nessun modo, non é in grado di leggere perché affetta da
cataratte bilaterale e glaucomatosi avanzata, NON SOFFRE DI ALCUN DISTURBO
MENTALE.
Dichiaro altresí che attraverso l'interessamento della Dott.ssa Rita PAL, é stato
richiesto l'intervento dell'Ambasciata d'Italia a Londra, nella persona dell'
Ambasciatore sig. Luigi Amaduzzi e dell'Attaché Scientifico Dott.Salvatore Aloj.
Dopo piú di quattro mesi di corrispondenza tra la Dott.ssa Pal ed il Dott.Aloj la
stessa Ambasciata ometteva d'intervenire.
Chiesto sollecito intervento, indagine e
sequestro documenti INPS.
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RISULTATO ? Una bella ARCHIVIAZIONE !
MA ALMENO ABBIAMO OTTENUTO le copie di alcuni documenti
falsi, prodotti dal Bedfordshire County Council e dal Vice-consolato d'Italia in Bedford
che ci hanno permesso di presentare nuove querele !
E nel frattempo grazie agli
elementi raccolti, giorno 20 Febbraio 2002 é stata presentata una RICHIESTA di RIAPERTURA
delle INDAGINI relativa alla predetta archiviazione.
Riportiamo quí appresso lo stralcio della ratifica da parte dell'Uff.
di Cancelleria :
Querela del 16 Luglio 2001, contro il Direttore Area
Pensioni - Sede INPS di Palermo, Dott. Saverio D'Aleo.
Querela del 12 Novembre 2001, contro il Direttore
Generale Sede INPS di Palermo, Dott. G. Russo, per l'aver questi reso dichiarazioni mendaci
all'Autoritá Giudiziaria .
Istanza di INCIDENTE PROBATORIO del 12 Novembre 2001,
con la quale si chiede che sia assunta la testimonianza diretta della Sig.ra Margherita
Caminita, parte offesa e querelante via Procuratore Generale. - UN VERO e PROPRIO
CAPOLAVORO d'INGEGNERIA GIURIDICA !
Querala del 12 Novembre 2001, contro la Vice-Console
d'Italia in Bedford, Maria Lucia Corneli. per l'aver questi formato un passaporto falso
intestato alla Sig.ra Caminita, allo scopo di favoreggiare i Servizi Sociali di
Bedfordshire.
Esposto dell'11 Febbraio 2002, contro l'operato del Console
d'Italia in Manchester, Marcello Cavalcaselle .
Querela del 09 Aprile 2002, contro l'Ambasciatore
d'Italia a Londra, Luigi Amaduzzi per l'aver inteso diffamare col mezzo epistolare,
Francesco Errante ed i suoi collaboratori.
Querela del 09 Aprile 2002, contro :
1) coniugi Gaetano ed Antonietta Tramunto, (Park View Lodge, Bedford) per
sequestro di persona e riduzione in schiavitu' ai danni della Sig.ra Caminita
Margherita.
2) Bedfordshire Social & Community Care (Servizi Sociali di Bedfordshire) per
sequestro di persona e riduzione in schiavitu' ai danni della Sig.ra Caminita.
3) Bedfordshire Police per concorso esterno in sequestro di persona, riduzione in
schiavitu' ,favoreggiamento e falso.
4)Lorenzo Losi, membro per la Gran Bretagna del Consiglio Generale Italiani
all'Estero (COMITES), per concorso esterno in sequestro di persona, riduzione in schiavitu'
e favoreggiamento.
5) Maria Lucia Corneli, Vice-Console d'Italia in Bedford, per concorso esterno in
sequestro di persona, riduzione in schiavitu', favoreggiamento, omissione d'atti d'ufficio
e falso.
14 Gennaio
2003 - Denunziate alla Magistratura CLAUDIA CAGGIULA e MARIA LUCIA
CORNELI, rispettivamente ex-Vice-Console ed attuale Vice-Console d'Italia in
Bedford, dopo che l'I.N.P.S. (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) di Palermo, messa alle
corde in Tribunale, molla le prove del diretto e personale coinvolgimento delle due
"primedonne", nel dirottamento dei pagamenti della pensione italiana della povera
Sig.ra Caminita.
Esposto-querela del 21 Luglio 2001,
DENUNCIA della SPUDORATA ILLOGICITÁ !

Querela del 24 Luglio 2001,
contro il MINISTERO degli AFFARI ESTERI (italiano)
Trascrizione del testo
Alla Procura della Repubblica Italiana
presso il Tribunale di Palermo.
Io sottoscritto Francesco Errante di Vincenzo e di Margherita Caminita...
...unico figlio della Sig.ra Margherita Caminita e suo rappresentante legale, con
procura generale e poteri persistenti anche in caso di malattia mentale,
espongo quanto segue :
Valga la presente denuncia-querela a tutti gli effetti di legge.
Il Ministero per gli Affari Esteri ha, sin dal 1999,
deliberatamente omesso di prestare assistenza alla Sig.ra Caminita ed in particolare
omesso di procedere a tutto ció che si evince nella lettera
a me indirizzata dal Capo dell'Uff. Direzione Generale Emigrazione ed Affari Sociali
e datata 11 Maggio 1999 (All.1) e principalmente il
Ministero degli Affari Esteri, ha omesso di far sottoporre mia madre ad una accurata
visita medica da parte di medici indipendenti dal Servizio Sanitario Britannico, come
da me richiesto, al fine di accertarne le reali condizioni psico-fisiche della
stessa, che veniva e viene tuttora trattenuta contro la sua volontá ed isolata al
fine di non permetterle di testimoniare su come a Bedford U.K. si siano ammazzate
dozzine di anziani .
A seguito dell'ottenimento di nuovi elementi probatori, verso la fine dello scorso
anno 2000, la Dott.ssa Rita Pal dell'Associazione NHS-Exposed ha chiesto
all'Ambasciata italiana in Londra di intervenire al fine di poter accertare le
condizioni di salute mentale di mia madre . Anche questa rinnovata richiesta é state
disattesa e sempre piú evidente si é fatta la volontá degli organi ministeriali di
celare la veritá su mia madre .
L'Ambasciata ed il vice-consolato in Bedford hanno anche tentato di diffamarmi per
scoraggiare la Dott.ssa Pal dal continuare a ricercare la veritá sul perché mia madre
si trovasse in un condizione cosí anomala .
Il Ministero degli Esteri omettendo di farne accertare ufficialmente lo stato
psico-fisico ha continuato ad impedire ch'io potessi dimostrare che la stessa fosse
in grado d'intendere e di volere .
Il Ministero degli Esteri ostruendomi nell'ottenere gli accertamenti indipendenti
sulla salute mentale di mia madre mi ha impedito di dimostrare che Bedfordshire
County Council e i suoi associati la stessero, trattenendo illegalmente prigioniera
ed isolata contro la sua volontá per ostacolare il corso della Giustizia .
Il Ministero degli Esteri in base a quanto riferitogli dall'allora vice-console
Claudia Caggiula, era ben consapevole delle effettive condizioni di mia madre.
Dai documenti che ho ottenuto col mio primo ricorso alla Magistratura italiana e che
si riferiscono al mese di Dicembre 2000 é chiaro che anche il nuovo vice-console
Maria Lucia Corneli non abbia avuto dubbi sull'integritá mentale di mia madre e dal
confronto con la predetta lettera del Ministero degli Esteri (All.1) si evince che il Ministero degli Affari Esteri fosse
sempre stato a conoscienza delle sue buone condizioni psichiche .
Inoltre, é da notare che se la Sig.ra Margherita Caminita fosse stata realmente
incapace il vice-consolato avrebbe dovuto interessare il Console Generale d'Italia a
Londra per promuovere un procedimento di interdizione o inabilitazione a norma
dell'Art. 31 del Decreto del Presidente della Repubblica del 05 Gennaio del 1967
nr.200 , ma questo non é stato fatto e ció comprova che il Ministero ha sempre saputo
che la Sig.ra Caminita é capacissima d'intendere e di volere e che la sua permanenza
in isolamento presso le strutture di BUPA Health Care é totalmente contro la sua
libera volontá e quella dei suoi cari .
Ritengo che il Ministero degli Affari Esteri non possa esimersi dal riconoscere di
essere sempre stato a conoscenza del fatto che la Sig.ra Margherita Caminita venisse
tenuta isolata dal mondo con l'abuso di strumenti legali inglesi imperneati su una
inesistente incapacitá mentale .
Ritengo che il Ministero degli Affari Esteri abbia tradito i suoi connazionali : mia
madre, me e la mia famigli tutta .
Ritengo che il Ministero per gli Affari Esteri abbia taciuto per favorire o comunque
proteggere, le attivitá illecite compiute in Inghilterra nell'ambito dei tagli alla
spesa sanitaria e del controverso processo di privatizzazione del Servizio Sanitario
Nazionale britannico.
Ritengo che il Ministero per gli Affari Esteri omettendo di far accertare le reali
condizioni di mia madre abbia mancato di impedire (Art.40 C.P. ultimo comma) che la
stessa continuasse a giacere ridotta in una condizione analoga alla schiavitú
(Artt.600 & 604 C.P.).
Ritengo che il Ministero per gli Affari Esteri omettendo di far accertare le reali
condizioni di mia madre abbia anche ostacolato il mio diritto alla Giustizia .
Ritengo che il Ministero per gli Affari Esteri, Bedfordshire County Council e i suoi
associati abbiano confidato nel sopraggiungimento della morte di mia madre,
sfortunatamente per questi galantuomini, mia madre é ancora viva ed io sono in
possesso delle prove che ella non é demente e che gode pure di ottima memoria .
Ritengo che sia responsabilitá della Repubblica Italiana intervenire per mezzo dei
suoi poteri sia Giudiziario che Esecutivo (Art.40 C.P.) per liberare e rimpatriare la
Sig.ra Caminita .
Ritengo che oltre al nostro Codice Penale anche la Legge n.848 del 4 Agosto 1955 dia
all'Italia gli stumenti legali per intervenire attraverso il Ricorso Interstatale,
Art.31 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertá
fondamentali .
Ritengo che la vita di mia madre sia comunque in pericolo e non é escluso che
Bedfordshire C.C. e i suoi associati rifacciano quello che hanno fatto nel 1998,
ovvero la inducano in una apparente condizione di deficienza della psiche con l'uso
di sostanze chimiche, allo scopo di renderla inattendibile. Ora peró, questo
strataggemma potrebbe soltanto dar forza al mio discorso ed un riverificarsi del
deterioramento rapido delle condizioni mentali di mia madre in coincidenza di eventi
processuali genererebbe non pochi dubbi e temo che Bedfordshire County Council possa,
invece, decidere di sopprimere mia madre definitivamente nel tentativo di evitare che
possa nuocere .
Ritengo che la vita di mia madre sia ora piú che mai in pericolo, visto che anche i
miei appelli al nuovo Governo non hanno avuto alcun riscontro, forse perché lo stesso
Governo Berlusconi avendo ardite intenzioni riformiste circa il Servizio Sanitario
Nazionale italiano teme che l'opinione pubblica italiana possa essere turbata da un
fatto simile .
Ritengo che anche il neonato Ministero per gli Italiani nel mondo abbia ignorare il
mio appello .
Ritengo che di giorno in giorno cresca la lista di chi avendo od avendo avuto
l'obbligo giuridico di salvare mia madre non é intervenuto o non interviene .
Chiedo
1.) che vengano disposte d'urgenza tutte le misure atte a determinare l'immediata
liberazione ed il rimpatrio da viva di mia madre Sig.ra Margherita Caminita ;
2.) che venga disposto il sequestro del telex nr.1748 dello 06.04.1999 trasmesso
dall'ex Vice-Console d'Italia in Bedford, Claudia Caggiula (codice mittente 2310705)
e diretto al Ministero per gli Affari Esteri in Roma e di cui feci giá istanza di
sequestro nella mia querela-denuncia del 06.04.2000 ;
3.) che venga acquisita agli atti una copia della registrazione della conversazione
telefonica segretamente intercorsa tra me e mia madre il 21 Agosto 2001, disponibile
sul sito internet www.margherita-caminita.com ;
3.) che venga ordinata la trascrizione del testo della conversazione e la sua
traduzione giurata dal dialetto siciliano alla lingua italiana e che entrambi i
documenti vengano messi agli atti ;
4.) che si indaghi a fondo su tutte le omissioni commesse dal Ministero degli Affari
Esteri
e sulla condotta in merito a questa vicenda da parte dei Governi succedutisi dal 1998
ad oggi ;
5.) che si individuino tutte le responsabilitá e ne vengano puniti i relativi
colpevoli ;
6.) che si tenga presente la mia manifesta volontá querelatoria anche per altri reati
che potranno emergere dalle indagini .
7.) di essere informato su tutti i provvedimenti relativi alle mie istanze e su tutto
quello che il Codice di Procedura Penale mi dá facoltá di poter sapere, ivi incluse
eventuali richieste di archiviazione .
Riportiamo quí appresso lo stralcio della ratifica da parte
dell'Uff. di Cancelleria :
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